Ho trovato alcune immagini di questo illustratore che, per la verità, non mi piace neanche un po'. Ma....mi pare che illustri molto bene alcune situazioni del giorno d'oggi e allora, sorridiamo insieme...per non piangere!!
Dedicato agli illustratori e ai disegnatori di ogni genere, vecchi e nuovi. In parallelo con i blog Ilclandimariapia, Angeli col pennello, Spazio personale di Angelo, Blog di Clò e con i siti Clan Mariapia e Mariapia il clan
soloillustratori
mercoledì 31 dicembre 2014
John Holcroft
Ho trovato alcune immagini di questo illustratore che, per la verità, non mi piace neanche un po'. Ma....mi pare che illustri molto bene alcune situazioni del giorno d'oggi e allora, sorridiamo insieme...per non piangere!!
martedì 30 dicembre 2014
Il saturday evening post-Norman Rockwell
The Saturday Evening Post cominciò ad uscire nel 1821. Inizialmente era un quotidiano di quattro pagine, senza illustrazioni. Il giornale proclamò la sua filiazione dalla The Pennsylvania Gazette di Benjamin Franklin, pubblicata dal 1728 al 1815.
Nel 1897 il giornale fu acquistato da Cyrus Curtis e divenne un settimanale. Nel 1899 la direzione fu assunta da George Horace Latimer; sotto la sua guida, la rivista si caratterizzò come un periodico per famiglie e raggiunse una tiratura di un milione di copie l'anno. Gli articoli pubblicati riguardavano soprattutto l'attualità,la politica e lo sport; negli anni venti e anni trenta venivano pubblicati anche racconti di famosi scrittori come Agatha Christie, Francis Scott Fitzgerald e John Steinbeck. Al successo della rivista contribuirono le copertine illustrate create da Norman Rockwell, che rappresentavano scene di vita quotidiana.
Alla fine degli anni cinquanta la rivista cominciò a diminuire le vendite e nel 1969 cessò le pubblicazioni, a causa di difficoltà economiche del gruppo editoriale. Nel 1970 la Curtis Publishing Company fu acquistata dall'industriale Beurt SerVaas e nel 1971 il Saturday Evening Post riprese le pubblicazioni, passando ad una periodicità bimestrale. Qualche anno dopo, la rivista passò sotto il controllo della Benjamin Franklin Literary and Medical Society e si dedicò alla pubblicazione di articoli sulla medicina e la salute.
Ai giorni nostri, The Saturday Evening Post continua ad uscire con periodicità bimestrale e a pubblicare articoli di medicina e salute; la pubblicazione è curata dalla The Saturday Evening Post Society, che ha lo status di organizzazione non a scopo di lucro. (Wikipedia)
Così ho scoperto un illustratore bravissimo: Rockwell e, forse, un giornale che può essere definito un parallelo della Domenica del Corriere. Queste immagini, secondo me, sono molto "americane" e ci tuffano in tanti film che abbiamo visto più volte. La Domenica del Corriere, invece, è molto italiana e di quella vorrei parlare in un altro post.
Il peculiare stile delle sue opere, definito "realismo romantico", ha riscosso, soprattutto negli Stati Uniti, un largo apprezzamento popolare ed ha influenzato generazioni successive di illustratori. La sua fama è legata soprattutto alle oltre 300 copertine da lui create tra il 1916 e il 1963 per il magazine "The Saturday Evening Post", che costituiscono, nel loro insieme, un'importante fetta della cultura popolare americana del secolo scorso.
Chi fosse incuriosito dalla vita e dalle altre opere di questo artista, può ricercarne notizie su wikipedia.
lunedì 29 dicembre 2014
Iacovitti
Visto che nel nostro blog si parla spesso di illustratori, mi sembra giusto includere in questa categoria anche i vignettisti, ricordando in particolare quelli che ci hanno accompagnato nel corso della nostra infanzia e adolescenza.
Nel suo post sulla scuola Dindi inserisce tra i cimeli dell'epoca anche il mitico Diario Vitt che ci ha tenuto compagnia per tanti anni. E allora ecco qualche notizia sulla vita e sulla carriera del suo autore tratta da Wikipedia.
Nato in una famiglia di origine slava-albanese, all'età di sette anni iniziò a mostrare il suo interesse per i fumetti. Si trasferisce, ancora bambino, con la famiglia prima a Macerata e poi a Firenze, dove frequenterà il liceo artistico.
Nel 1939, ancora sedicenne, iniziò la sua carriera pubblicando per la rivista satirica fiorentina Il brivido alcune panoramiche (ovvero delle tavole a pagina intera piene di gag) di cui la prima, la linea Maginot, ironizzava sulla guerra; poi la storia a fumetti Pippo e gli inglesi che lo fece subito notare procurandogli la collaborazione quasi trentennale per il settimanale Il Vittorioso dell'editrice cattolica AVE, che l'avrebbe fatto conoscere a tutta l'Italia. L'esile corporatura del giovane Jacovitti gli valse il soprannome di Lisca, e per questo come icona con cui firmare le sue tavole adottò appunto una lisca di pesce. Passati i decenni e diventato ben più corpacciuto, Jac stesso ebbe modo di autoironizzare sul persistente uso della "lisca" come firma, affermando qualcosa tipo "forse dovrei passare a un grosso pesce o a una balena, ma da giovane ero davvero allampanato e magrissimo". La collaborazione con Il Vittorioso nata nel 1940 sarebbe continuata fino al 1969, quando questo chiuse i battenti. Jacovitti continuò il suo lavoro con Il Giorno dei Ragazzi, supplemento de Il Giorno, per il quale, il 28 marzo 1957 aveva creato il suo più famoso personaggio, Cocco Bill.
Sempre per Il Giorno crea tre formidabili personaggi romani: Tizio, Caio e Sempronio i quali si esprimono nel più maccheronico dei latinorum.
Sempre sul Giorno dei Ragazzi (allegato settimanale del quotidiano grazie al quale la tiratura aumentava di circa 40/50.000 copie) dava vita alla saga di Tom Ficcanaso, giornalista detective protagonista di molte storie, Gamba di Quaglia, Chicchirino, Microciccio Spaccavento, Gionni Galassia.
Nei primi anni cinquanta fu anche collaboratore del Quotidiano, giornale dell'Azione Cattolica, per il quale produsse vignette con più chiari spunti satirici legati all'attualità politica dell'epoca.
Continuò il lavoro con il Corriere dei Piccoli dal 1968 al 1982 dando vita al mitico Zorry Kid (parodia incredibile di Zorro), Jak Mandolino , Tarallino, Checco e continuando con la pubblicazione di Cocco Bill. Da ricordare poi la prestigiosa collaborazione con la rivista Linus, nata nel 1965 sotto la guida di Oreste del Buono dove creo prima Gionni Peppe e poi Joe Balordo.
La sua ultima collaborazione, iniziata nel 1978, è con Il Giornalino delle Edizioni Sanpaolo, che continua ancora oggi a redigere storie sul suo personaggio più famoso, Cocco Bill, realizzate dal suo allievo Luca Salvagno. Negli anni novanta ormai anziano usa farsi inchiostrare le tavole da un giovane autore svizzero d'origini serbe trapiantato nel Salentino, Nedeljko Bajalica, che lo seguirà fino agli ultimi giorni prima come assistente e poi come co-autore nella serie RAP realizzata per la Balacco Editore.
Jacovitti è entrato a pieno titolo negli annali storici del fumetto italiano, soprattutto grazie alla forma caricaturale dei suoi personaggi. I comics di Jacovitti hanno riscosso il plauso della critica, e si sono intrecciati spesso con gli accadimenti di portata epocale che hanno contraddistinto l'evolversi dell'Italia. Tantissimi gli scolari degli anni sessanta-settanta che, fra libri e quaderni, nel loro zainetto non facevano mai mancare il suo diario, il famosissimo Diario Vitt.
La caratteristica forma anatomica dei piccoli personaggi ai quali ha dato vita sulla carta, la loro espressione a volte gioiosa, a volte grottesca, i suoi salumi e affettati, serpenti e lumaconi che guardano con ogni tipo di espressione, nonché tanti altri oggetti i più diversificati e sparsi nei posti più impensati, lo hanno reso popolare al grande pubblico.
Jacovitti si è impiegato anche nella pubblicità: famosi i caroselli con Coccobill, quelli di Zorry Kid per l'olio Teodora e, prima di tutti, quelli di Pecor Bill per la Lanerossi Vicenza; ma sempre in pubblicità fece un lavoro gigantesco creando oltre 100 campagne pubblicitarie (dalla Esselunga ai Concessionari FIAT, dalla Autobianchi ai Caravan ARCA, dalla Banca Popolare dell'Emilia alle casseforti STARK, dalla Voxson alle Ferrovie dello Stato, dalla Schiapparelli all'Ambra Solare, ecc.), e nella cartellonistica politica, come autore schierato per i Comitati Civici, con numerosi poster di natura satirica apprezzati anche dai partiti di opposizione.
domenica 28 dicembre 2014
Luigi Martinati
Il terzo socio della B.C.M. con Ballester e Capitani, fu Luigi Martinati( Firenze 1893-Roma 1983)
Allievo dell'Accademia fiorentina di Belle Arti, si dedicò subito all'illustrazione pubblicitaria, disegnando, tra il 1923 e il 1941, manifesti di vario soggetto (pubblicità commerciali, turistiche, per manifestazioni ecc.). Lavorò a Roma ricoprendo la carica di direttore artistico dell'IGAP (Impresa Generale Affissioni Pubblicità), con la quale collaborarono anche Dudovich e Nizzoli. Nel dopoguerra abbandonò il settore pubblicitario per dedicarsi esclusivamente al cartellone di cinema.
Allievo dell'Accademia fiorentina di Belle Arti, si dedicò subito all'illustrazione pubblicitaria, disegnando, tra il 1923 e il 1941, manifesti di vario soggetto (pubblicità commerciali, turistiche, per manifestazioni ecc.). Lavorò a Roma ricoprendo la carica di direttore artistico dell'IGAP (Impresa Generale Affissioni Pubblicità), con la quale collaborarono anche Dudovich e Nizzoli. Nel dopoguerra abbandonò il settore pubblicitario per dedicarsi esclusivamente al cartellone di cinema.
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