lunedì 15 febbraio 2016

Vittorio Accornero e Edina Altara

Vittorio Accornero de Testa (Casale Monferrato, 1896 – Milano, 1982) è stato un illustratore, pittore, scenografo costumista e scrittore italiano.




... Victor Max Ninon, pseudonimo impiegato fino al 1934 da Vittorio Accornero de Testa, pittore, autore, illustratore e scenografo autodidatta, che esordì nel 1919 su " Il Giornalino della Domenica" e " in Penombra", lavorando in seguito ad una quindicina di periodici tra i quali " Lidel", "La Lettura", "Corriere dei Piccoli".
Nel 1923 vinse il concorso per le copertine della rivista argentina "El Hogar" e nel 1925 i suoi pochoirs ottennero la medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale di Arti Decorative di Parigi. Esordì nella scenografia cinematografica per film di Brignone e Genina (Squadrone bianco) nel 1936 e lirica alla Scala per opere di Verdi, Paisiello e Wagner nel 1938.
Autore di alcuni libri tra cui quelli del cane Tomaso, firmò da solo o con la prima moglie Edina Altara (Edina e Ninon), le illustrazioni per un sessantina di libri che nell'impaginato e nella liquida fissità dell'allestimento, sembrano preludere e confermare la vocazione cinematografica, come ne L'Antro Favoloso di Alfiodoro (Giovanni Visconti Venosta) edito dalla Gi-Vi-Emme nel 1921.
Ha disegnato anche dei foulard per Gucci il più noto è quello per Grace Kelly.































Edina Altara (1898-1983) è stata un' illustratrice, decoratrice, pittrice e ceramista italiana.


Giovanissima, inizia la sua carriera artistica come autodidatta e a soli diciotto anni, nel 1917, durante la mostra della Società degli Amici dell'Arte di Torino, ha l'onore di vedere acquistato dal re Vittorio Emanuele III il collage "Nella terra degli intrepidi sardi" (noto anche con il titolo "Jesus salvadelu"), ora esposto al Quirinale.
Negli Anni 20 e negli Anni 30 realizza numerose cartoline per le case editrici milanesi Degami e Cecami, e vari calendarietti da barbiere per diverse aziende di cosmetici.
In quello stesso periodo, Edina si dedica anche alla moda e alla decorazione. Artista poliedrica, abile disegnatrice, sensibile e fantasiosa illustratrice, creatrice di moda, dopo la separazione amichevole dal marito, nel 1934, apre a Milano, nella propria casa, un atélier in grado di attirare una raffinata clientela.
 A partire dal 1946, diventa collaboratrice di Gio Ponti; orna, fra l'altro, numerosi arredi firmati dal designer italiano.  Durante la collaborazione con Gio Ponti, Edina Altara ha avuto modo di lavorare alla decorazione degli arredi di cinque transatlantici.
















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