domenica 3 settembre 2017

Antonio D'Agostini

Fra tutti gli illustratori della Malipiero, probabilmente Antonio D'Agostini (Vicenza, 1942 - 2011) è stato quello che ha ottenuto maggior successo anche come pittore.
Fondatore della casa editrice Avalon, diventa celebre producendo il volume King Arthur da lui scritto ed illustrato al quale seguono diverse mostre personali e pubblicazioni.
Di fatto acquistare una tavola di D'Agostini significa acquistare un'opera giovanile di un artista divenuto celebre: un vero pezzo da collezione.


La sua divorante passione, quella per la letteratura del Ciclo Arturiano sui Cavalieri della Tavola Rotonda, gli era nata da ragazzino, quando aveva trovato in soffitta un libro d'avventure appartenuto al nonno. Nel 1981, l'ispirazione definitiva e i tanti studi sull'argomento sarebbero confluiti nel volume King Arthur, per stampare il quale aveva fondato il marchio editoriale Avalon. Oggi, quelle pagine epicamente istoriate sono considerate un autentico "cult" del genere Fantasy made in Italy.

Diplomato alla Scuola d'Arte e Mestieri di Vicenza, studente all'Accademia di Belle Arti a Venezia, giovane illustratore di collane per ragazzi, dal 1969 al 1973 si sarebbe trasferito per la prima volta in Inghilterra, divenendo inquilino a pieno titolo della folle e creativa "Swinging London" di quella stagione che, come lui, respirava a ritmo di rock. Attivo per un certo periodo anche come stilista di moda, tanto da venir pubblicato su Vogue, il "Toni pittore", autentico personaggio tra i coetanei (e le coetanee) di Vicenza, sarebbe presto tornato sulle tracce dei Cavalieri del Graal, ricavandone una sessantina di tavole in china. A Bassano delGrappa, sede della sua mostra d'esordio nel 1987, avrebbe invece dedicato la serie di trentasei acquerelli denominati Un bellissimo sogno (1991), dopo aver esposto nel frattempo anche a Milano, a Palazzo Bagatti Valsecchi, con il patrocinio del Museo Teatrale della Scala, collegando i suoi Cavalieri del Graal alle tematiche wagneriane. Poi, inghiottito per anni, di giorno come di notte, dal vortice delle grandi tele sul mito dei Beatles, ne sarebbe uscito stremato, con il colpo di grazia assestatogli da un ictus cerebrale che lo avrebbe costretto all'immobilità quasi totale, privato per sempre della possibilità di creare. Unica consolazione, sapere che il portfolio di quelle coloratissime, psichedeliche immagini era giunto all'attenzione di un ammirato Paul McCartney. E del resto Rolando Giambelli, storico presidente dei Beatlesiani Associati d'Italia, lo ha sempre detto: 
«Nessuno al mondo ha saputo dipingere i Beatles come Antonio D'Agostini».
































4 commenti:

  1. Bellissimi campioni. Ho letto inbhn altro sito che il bozzetto con la fanciulla che legge il libro in riva al fiume fa parte di un testo della collana Flirts della casa editrice Malipiero ma dal titolo non identificato. Avendo letto da ragazzina con passione tutti i testi di questa collana,che ora legge mia figlia, posso dire con una certa sicurezza che è stato fatto per il libro "Ragazzi in blue jeans" di M.E.Caselli, grande scrittrice degli anni '70: libro bellissimo!

    RispondiElimina
  2. grazie per questo commento fatto con cognizione di causa!

    RispondiElimina
  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  4. Tra Arcugnano e Zovencedo dove viveva grazie a una casa datagli in uso dall'amico Michele Pizzato, per musa ispiratrice aveva una delle due biondissime bellissime gemelle straniere che condividevano i letto con Franco Molosso von Rosenfranz . Lui le ritrae anche nella illustrazione delle " Due Orfanelle " .

    RispondiElimina