Nell'Europa scandinava le testimonianze degli Elfi risalgono alla preistoria: erano esseri semidivini, associati al culto della fertilità e degli antenati.
Quei primi elfi erano esseri "più belli del sole", secondo le antiche saghe, ed erano venerati in tutto il Nord Europa, ma anche temuti.
La tradizione aggiunge che gli elfi si divisero in due razze: quelli luminosi, che vivevano nel paese degli elfi Alfheimr e quelli oscuri, rifugiati sotto terra. Secondo alcuni, questi potrebbero coincidere con i nani della tradizione tedesca e questo è l'unico indizio che la loro statura fosse inferiore a quella umana.
Più tardi però, una volta sbarcati nelle isole brittanniche, gli elfi si sono trasformati radicalmente, diventando creature legate alla natura, con le orecchie a punta, più precisamente a forma di foglia, e di dimensioni sempre più piccole.
Illustrazione di M.W.Tarrant |
La mutazione fu causata, ipotizzano gli studiosi, dall'incontro con altre creature mitiche: le ninfe del mondo mediterraneo ad esempio, protettrici di alberi e sorgenti.
Questi nuovi elfi sono citati anche da William Shakespeare in Sogno di una notte di mezza estate.
Nella letteratura inglese e anche nel folclore, gli elfi si sono mescolati con le fate, tanto che il termine elf (elfo) e fairy (fata) sono diventati pressochè sinonimi.
Nelle isole britanniche gli elfi si fusero dunque indissolubilmente con una miriade di altre creature, germogliate soprattutto in Irlanda e divennero parte del Piccolo Popolo insieme con leprechaun e fatine, trasformandosi in spiriti dei boschi, spesso assimilati ai dispettosi folletti irlandesi.
Molti illustratori furono affascinati da questo mondo magico, come abbiamo mostrato più volte in questo blog.
Uno dei più apprezzati in epoca vittoriana fu Richard Doyle (1824-1883).
Nato a Londra in una famiglia piuttosto numerosa, non ricevette mai una formazione artistica specifica, ma fece un ottimo tirocinio nello studio del padre, John Doyle, un apprezzato caricaturista politico irlandese. Fin da piccolo Richard aveva mostrato un'attitudine naturale nel rappresentare scene di ambientazione fantastica e grottesca.
Pubblicò molti dei suoi lavori sul Punch Magazine ed illustrò numerosi libri di storie fantastiche per i bambini.
Ecco di seguito alcuni dei suoi lavori relativi al mondo magico degli elfi:
Evidentemente la mutazione è nel destino degli elfi, tanto che non si fermò qui.
Come noto il mito di Babbo Natale discende da san Nicola, vescovo di Myra in Turchia nel IV secolo d.C.
Scelto come protettore di Amsterdam , San Nicola fu trasformato dagli olandesi in Sinterklaas, portatore di doni, e successivamente in Santa Claus negli Stati Uniti.
Nel 1823 lo scrittore Clement Clarke Moore pubblicò un poema, The Night Before Christmas, in cui arriva a indicare Babbo Natale come un gioioso elfo. Qualche anno dopo ecco apparire gli elfi come suoi aiutanti :Louisa May Alcott, che tutti conosciamo come l'autrice di Piccole Donne, li descrive con cappello e orecchie a punta nella storia Christmas Elves. Sempre più spesso li ritroveremo nella tradizione natalizia,alacremente al lavoro nel laboratorio di giocattoli di Babbo Natale.
Le mutazioni degli elfi continuano ancora oggi , quando sembrano sdoppiarsi ancora una volta : una stirpe ha seguito la tradizione del Piccolo Popolo,così che, accanto agli operosi aiutanti di Babbo Natale , troviamo anche quelli creati da J.K.Rowling nella saga di Herry Potter.
L'altra stirpe sembra aver ricuperato le tradizioni più antiche : sono i nuovi elfi del mondo fantasy, immaginati nella letteratura e ricreati dal cinema e dai giochi di ruolo. Sono le creature alte e bellissime, con le orecchie a punta, eternamente giovani, instancabili e con sensi acutissimi. Sono le creature nate dalla fantasia di J.R.R.Tolkien.
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