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domenica 22 febbraio 2015

Marcello Dudovich






Cartellonista, illustratore, decoratore e pittore Marcello Dudovich nasce il 21 marzo 1878 a Trieste e si forma nel clima artistico triestino e mitteleuropeo. Dopo aver frequentato le scuole "Reali" ed essere stato introdotto dal cugino Guido Grimani negli ambienti artistici della sua città natale, si trasferisce attorno al 1898 a Milano (luogo deputato allo sviluppo dell'istruzione professionale, dell'arte applicata all'industria e quindi della moderna pubblicità), dove viene assunto alle Officine Ricordi come litografo, dal conterraneo e all'epoca già affermato cartellonista Leopoldo Metlicovitz. Questi avverte l'eccezionale talento del giovane cui affida, oltre al lavoro di cromista, quello di pittore incaricandolo di eseguire dei bozzetti.
Nel 1899 il litografo Edmondo Chappuis lo invita a Bologna dove inizia a produrre cartelloni pubblicitari e, in seguito, copertine, illustrazioni e schizzi per varie riviste - tra cui "Italia Ride" (1900) - ed è tra i fondatori di "Fantasio" (1902), svelando un altro aspetto della sua poliedrica personalità artistica.
Nel capoluogo emiliano conosce la sua futura moglie, Elisa Bucchi. 
Nel 1900 è premiato all'Esposizione Universale di Parigi con la medaglia d'oro e negli anni successivi collabora alle illustrazioni degli albi strenna di "Novissima" (Milano e Roma, 1901-1913) e dal 1906 a "Il Giornalino della Domenica" di Firenze. Tra gli altri periodici che recano la sua firma ricordiamo "Varietas", "Ars et Labor", "Secolo XX" (Milano, 1907-1933) e le copertine a colori de "La Lettura" e "Rapiditas".
Dopo una breve parentesi genovese, nel 1905 è nuovamente a Milano presso le Officine Grafiche Ricordi ove continua la produzione di manifesti, tra i quali restano famosi quelli per i magazzini Mele di Napoli (1907-1914) e per Borsalino, premiato nel 1911.

Nel 1906 vince il concorso per il manifesto celebrativo del Traforo del Sempione, che però non verrà mai dato alle stampe.
Nel 1911 è chiamato a Monaco di Baviera dove sostituisce Reznicek come disegnatore nella redazione di "Simplicissimus" per illustrare la moda e la mondanità. Resta fino al 1914 nella città bavarese (dove sposa Elisa Bucchi e nasce la figlia Adriana) pur proseguendo l'attività per Ricordi e viaggiando per la Francia e l'Europa cercando spunti per le sue tavole.
Questa felice stagione si interrompe con lo scoppio della prima guerra mondiale; Dudovich collabora ai fascicoli antiaustriaci "Gli Unni... e gli altri!" (1915), di G. Antona Traversi, a "Pasquino", a "Satana Beffa" (1919) e quindi a "Illustrazione Italiana" (1922).
Tra il 1917 e il 1919 lavora a Torino per varie aziende (Fiat, Alfa Romeo, Pirelli, Carpano e Assicurazioni Generali) producendo anche molti cartelloni per il cinema.
Tra il 1920 e il 1929 realizza i manifesti per "La Rinascente" di Milano, stampati dalle Officine d'Arti Grafiche Gabriele Chiattone, e nel 1922 diventa direttore artistico dell'Igap. Nel 1920 e 1922 partecipa anche alla Biennale di Venezia. Nel 1930 esegue il famoso manifesto per i copertoni Pirelli. Nel 1925 è presente a Monza alla II Biennale di Arti Decorative e a Parigi all'Esposizione Internazionale delle Arti Decorative e Industriali Moderne, dove espone cartelloni eseguiti per Chappuis nella sezione italiana di "Arte della via", meritando la medaglia d'oro. 


































































































































































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