Ormai l'abbiamo capito: in quegli anni a noi così cari le case editrici facevano con i libri per bambini tutto quello che volevano: lo stesso racconto con titolo e copertina diversi, illustratori mai citati, spesso nemmeno gli autori, immagini utilizzate e riutilizzate per diversi racconti. Immagino che oggi non sarebbe più possibile una "libertà" di questo genere: ognuno deve avere il suo e quindi immagini coperte da copyright e correttezza nell'assemblare un libro. Specialmente quelli indirizzati ai bambini, che da soli non sono in grado di protestare se gli viene refilato qualcosa di non corretto.
Credevo che il malcostume regnasse solo qui da noi, che siamo considerati i soliti italiani pasticcioni e scorretti, e invece...anche nella correttissima e seria Germania gli editori facevano quello che volevano, a scapito degli autori e degli utenti.
Guardate questo libricino, che ho trovato sul sito di un antiquario tedesco. Si tratta di una fiaba del fratelli Grimm, La pioggia di stelle. Non viene citato l'illustratore, anche se nella copertina finale si legge un Schuh-Kuhn con tre indirizzi, che io non capisco cosa significhino. Forse gli addetti ai lavori sì..... Comunque le illustrazioni sono, a mio parere, della Kuhn....tranne la penultima immagine, dove si leggono delle parole e anche una firma: Schmidt
Io mi chiedo: se la Kuhn ha illustrato la favola, avrà fatto anche il disegno relativo alla pioggia di stelle, no? E allora, perchè non utilizzarlo, di seguito agli altri? Il bimbo che legge o che guarda solo le figure si immagina che il premio per la bontà se lo sia preso una bimba diversa da quella buona.....Perchè tanta trascuratezza? I tedeschi non erano quelli precisini e perfettini????
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