Virginia Frances Sterrett, nonostante la sua breve vita, è stata una dei più talentuosi artisti della stagione definita Età dell'Oro dell'Illustrazione d'oltreoceano.
Nata nel 1900 a Chicago, di carattere introverso e poco incline a socializzare con i coetanei, da bambina preferiva starsene in disparte a disegnare e a fantasticare.
Dopo la morte del padre, la famiglia si trasferì per qualche tempo nel Missouri , per poi ritornare a Chicago nel 1915.Fu qui che Virginia incominciò ad interessarsi seriamente all'arte e a frequentare la scuola superiore per completare gli studi. Successivamente si iscrisse all'Art Institute di Chigaco dove si guadagnò una borsa di studio.
Sfortunatamente l'anno seguente fu costretta a lasciare l'Art Institute, quando la madre si ammalò gravemente e Virginia dovette farsi carico del sostentamento della famiglia. Tuttavia continuava a coltivare nel tempo libero il suo talento naturale fino a quando trovò lavoro in un'Agenzia di pubblicità di opere d'Arte.
Tutta la fatica e l'impegno portato avanti in solitudine furono alla fine premiati , quando a soli 19 anni, subito dopo che le era stata diagnosticata la tubercolosi, ricevette l'incarico dalla Penn Publishing Company, di illustrare le Old French Fairy Tales , quella raccolta di fiabe scritte nell'800 dalla Comtesse de Ségur, di cui vi ho parlato nell'ultimo post.
I suoi disegni le fruttarono 500 dollari, oltre a qualche pastello.
Le tavole disegnate da Virginia per questo libro erano delicate e potenti allo stesso tempo e in breve le consentirono di farsi un nome nell'ambiente dell'illustrazione per bambini.
L'anno successivo, nel 1921,fu pubblicato un secondo libro, sempre dalla Penn Publishing Company, intitolato Tanglewood Tales, nel quale Virginia illustrava alcuni miti dell'antica Grecia, rinarrati nell'800 dal famoso scrittore Nathaniel Hawthorne.
Nel 1923 la famiglia si trasferì a sud, in California, in cerca di un clima più mite. Ci fu un lieve miglioramento nella salute di Virginia, ma fu di breve durata. Il lavoro le costava molta fatica e non le era possibile disegnare a lungo. Iniziò una nuova serie di illustrazioni per Arabian Nights, ma ci vollero tre anni per completarla. Fu la sua ultima pubblicazione ed è considerata il suo capolavoro.
Tra il 1929 e il 1930 la salute di Virginia sembrò di nuovo migliorare, tanto che tornò a casa dal sanatorio in cui era stata ricoverata e espose i suoi lavori in qualche mostra locale. Iniziò anche una serie di tavole per il libro Myths and Legends che tuttavia non riuscì a concludere. L'8 giugno 1931 si spegneva a soli 30 anni.
Il St.Louis Post-Dispatch ricordava la sua vita e il suo lavoro con queste parole :
" Il suo obiettivo era la bellezza, una bellezza delicata e fantastica, creata con matita e pennelli. Nonostante la sua limitata preparazione scolastica e la vita vissuta in posti insignificanti qua e là nel paese ha saputo realizzare opere di ricercata bellezza, dando vita a terre esotiche che non aveva mai visto e a magici reami che possono esistere solo nei sogni dell'infanzia.
Forse è stata proprio la durezza della sua vita a dare al lavoro di questa giovane artista la sua dimensione fantastica, forse nelle scene immaginarie che disegnava riusciva a fuggire dall'amara realtà della sua esistenza."
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