Nei verdi prati della letteratura per l’infanzia, come allegri fiorellini spuntano qua e là visetti rubicondi, fossette birichine, gotine rosse, occhi illuminati dal sorriso.
Sono i bambini della nostra Mariapia!
Mi piace riconoscere che, fra i tanti grandi illustratori del secolo scorso, è lei la più brava nel disegnare i volti dei piccini, cogliendone tutta la spontaneità e la freschezza. Nemmeno la Kuhn, coi suoi pur deliziosi bambini ed angioletti, la può eguagliare.
Escludendo le cartoline di bimbi in divisa militare disegnate in anni precedenti a fini propagandistici, i bambini di Mariapia ci hanno accompagnato per più di vent’anni, dall’immediato dopoguerra fin quasi agli anni Settanta.
Erano gli anni della nostra infanzia. Gli anni in cui noi, nonni di sessanta e più anni, eravamo bambini. Eravamo quei bambini!
Per ricordare questa nostra grande illustratrice e sottolineare il posto che merita nel panorama Internazionale, ho scelto una serie di illustrazioni che, secondo il mio gusto, rappresentano bene Mariapia per la dolcezza, la bellezza e l’espressività dei soggetti rappresentati.
Fig. 1 Mamma è ammalata. Renato, che è il maggiore, cerca di sostituirla e pettina amorevolmente la sorellina
Fig. 2 Renato e Mariella alle prese con spazzola e lucido: vogliono preparare una sorpresa a papà facendogli trovare le scarpe scintillanti.
Fig. 3 Il dolce visino di Memmo si affaccia al cancello del giardino. Sta progettando di partire per un bel viaggio
Fig. 4 Guadate l’espressione di Memmo: è proprio scontento del suo mezzo di trasporto!
Fig. 5 Mara con le pecorelle della fattoria
Fig. 6 Mara è molto occupata a preparare un dolce per la mamma. L’espressione concentrata dimostra tutto il suo impegno. Sarà venuta buona la torta?
Fig. 7 Mettiamola a confronto con la pìù nota Mariarosa i cui dolci lievitano sempre benissimo
Fig. 8 Una dolce olandesina sventola il fazzoletto. Chi ci sarà sulla nave che sta lasciando il molo?
Fig. 9 e 10 Auguri di Buon Natale nei primissimi anni 50 da questi vispi folletti con le ghette
Fig. 11 Piccoli tirolesi ci salutano dalla vetta dove hanno trovato le stelle alpine
Fig. 12 Qui Mariuccia e Maddalena,
con un solo grande ombrello,
vanno in fretta nella notte
per vedere il Bambinello
Fig. 13 E’ mattina: il bimbo fa colazione col gatto e il cagnolino…
Fig. 14 … mentre, alla sera, dal suo lettino la bimba guarda incantata le stelle
Negli anni, lo stile di Mariapia subì un’evoluzione. Si vedono sempre meno gambette a “colonnina” e sempre più corpicini agili e scattanti, spariscono riccioli e boccoli, le capigliature si fanno più morbide. Restano, con tutto il loro fascino, le boccucce ridenti e gli occhi stellanti.
Fig, 15 Buon Anno
Fig. 16 Buona Pasqua! Non importa se piove: c’è un grande ombrello che ripara tutti e due!
Fig. 17 I fratelllini sono disperati. Hanno perduto la strada nel bosco e si sta facendo buio
Fig. 18 La pastorella conduce gli agnellini al pascolo. Qua e là, nel prato spuntano ciuffi di primule e spira un dolce venticello
Fig. 19 I due pastorelli vanno chiamando col cuore in gola l’agnellino che hanno perduto
Fig. 20 Una graziosa bambina vestita a festa fa l’inchino dopo aver recitato la poesia
Fig. 21 I paggetti reggono con grazia il velo della sposa
Le bimbette nei loro corti abitini svolazzanti che le fanno assomigliare a tante farfalline, mi ricordano i figurini di moda per bambini che la mamma consultava per confezionarmi in casa i vestitini. La mamma tagliava e cuciva non solo i miei grembiulini ricavandoli da vecchie camicie del babbo e dello zio, ma anche gli abitini eleganti di piquet, tulle o pannolenci, molto ricchi in vita, con certi corpini ricamati a nido d’ape o gale applicate al giromanica che producevano un delizioso effetto “aluccia”.
Fig. 22 Raccogliamo le fragoline
Fig. 23 Facciamo un po’ di giardinaggio. Ti piacciono i miei garofani?
Fig. 24 I pastorelli tosano la pecorella Cosetta
Fig. 25 Vacanze sugli sci
Fig. 26 Com’è bella la montagna!
Fig. 27 E’ estate, finalmente in spiaggia!
Fig. 28 Evviva, non piove più!
Fig. 29 Una bimba cura amorevolmente il cerbiattino ferito
Ricordate i fazzolettini da testa? Ora non si vedono più tanto in giro, ma allora, a noi bambine, dismessa la cuffia di lana invernale, venivano meticolosamente annodati ad ogni uscita, per evitare indesiderati colpi di freddo.
E i maschietti? Le loro ginocchia erano perennemente sbucciate e le gambette rosse e graffiate per l’abitudine di indossare i pantaloncini corti anche in inverno, fino al primo o addirittura al secondo anno delle scuole superiori. Per non parlare dei grembiulini di scuola! Neri o bianchi che fossero, tutti avevano il loro bel colletto bianco col fiocco che, inesorabilmente, a metà mattinata pendeva desolato e disfatto.
Fig.32 E’ ottobre. Si torna tutti a scuola!
Vi siete un po’ riconosciuti in questi bambini? Un caro saluto e un abbraccio grande a tutti gli amici di Mariapia!
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