Un articolo di Mianna
Tutto è rimasto immutato, o quasi , nelle stanze di Lylla Hyttnas: ambienti luminosi e ariosi, finestre schermate da leggere tendine di mussola, colori chiari e vivaci, mobili dipinti di bianco, pavimenti in tavolato sbiancato. Un'atmosfera di serena e calda quotidianità domestica. Non stupirebbe affatto se l'armonia delle forme e il misurato disordine fossero improvvisamente scossi dalle voci e dalle risate dei bambini di allora.
Tutto è rimasto immutato, o quasi , nelle stanze di Lylla Hyttnas: ambienti luminosi e ariosi, finestre schermate da leggere tendine di mussola, colori chiari e vivaci, mobili dipinti di bianco, pavimenti in tavolato sbiancato. Un'atmosfera di serena e calda quotidianità domestica. Non stupirebbe affatto se l'armonia delle forme e il misurato disordine fossero improvvisamente scossi dalle voci e dalle risate dei bambini di allora.
Lylla Hyttnas oggi è un museo, il museo di quella che è stata la casa di Carl e Karin Larsson e dei loro sette figli, splendidamente rappresentata dall'artista in una raccolta di acquerelli.
Ogni stanza è rappresentata con dovizia di dettagli, non solo nei colori e negli arredi, ma anche nei singoli oggetti, nelle decorazioni, nello scontato disordine di una casa "vissuta" .
Ecco le stesse stanze nella realtà, com'erano ieri e come appaiono oggi nella casetta a nord di Stoccolma
Stupisce la modernità delle soluzione proposte, completamente difformi dal tipico arredo pesante e polveroso in uso in gran parte d'Europa nell'800.
Ma non è solo l'originalità di questo interior designer ante litteram a conquistare il pubblico. Carl Larsson è maestro di atmosfere gioiose, serene, semplici e rassicuranti, in assoluto contrasto con il grigiore della sua infanzia e adolescenza.
Infatti Carl era nato a Soccolma il 28 maggio 1853 in una famiglia molto povera. Studiò in una scuola per bambini poveri fino all'età di tredici anni quando fu ammesso all'Accademia Reale Svedese delle Arti di Stoccolma. Timido e socialmente inferiore a molti dei suoi compagni, faticò ad ambientarsi fintanto che , grazie al suo talento, riuscì a mettersi in luce e a conquistare una posizione di prestigio.
Nel 1880, dopo aver lavorato per alcuni anni come illustratore di libri e giornali, si trasferì a Parigi dove soggiornò per cinque anni, senza tuttavia ottenere successo come artista, fino a quando incontrò Karin Bergoo, anche lei artista, che diventerà sua moglie.
Questo incontro cambiò la vita personale ed artistica di Carl in maniera più che significativa. Incominciò a dipingere le sue opere più importanti e si dedicò prevalentemente alla realizzazione di acquerelli.
Nel 1888 Carl e Karin si trasferirono nel villaggio di Sundborn nella casa decorata e arredata che già conoscete.
Carl e Karin ebbero sette figli, che divennero i soggetti preferiti per realizzare delicate composizioni ad acquerello, in cui l'artista rappresenta momenti di vita domestica a Sundborn.
La popolarità di Larsson aumentò incredibilmente con i miglioramenti tecnici della stampa a colori: negli anni '90 l'editore svedese Bonnier pubblicò libri scritti ed illustrati da lui e contenenti riproduzioni dei suoi acquerelli, poi nel 1909 l'editore tedesco Langewiesche pubblicò una sua raccolta di acquerelli e disegni intitolata La Casa nel Sole che vendette decine di migliaia di copie.
Larsson disegnò parecchie storie ad immagini in sequenza, diventando così uno dei primi creatori svedesi di fumetti.
Tuttavia per Larsson le sue realizzazioni più importanti furono le grandi pitture decorative nei musei ed altri edifici pubblici, come gli affreschi al Teatro dell'Opera ed al museo di Belle Arti di Stoccolma.
Carl Larsson morì nella sua casa di Sundborn il 22 gennaio 1919.
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