Un articolo di Lilia
NEL BOSCHETTO CON MARIAPIA
Sono belli e maestosi gli alberi vestiti di nuovo! La quercia ospita tra i rami frondosi nuovi nidi d’uccelli e nasconde tra le radici la tana del riccio, il tiglio diffonde nell’aria del mattino il dolce profumo dei suoi fiori, il faggio ha allargato l’ampia chioma a cupola per proteggere i funghetti nati ai suoi piedi, l’amico castagno si va coprendo di piccoli globi verdi e spinosi, promessa di un abbondante raccolto .
L’aria è così dolce, il cielo è così terso che, passeggiando nel boschetto, potresti giurare di aver visto gli animaletti di Mariapia muoversi tra gli alberi e dileguarsi nel sottobosco. Ad ogni passo, è possibile che un musetto curioso spunti tra l’erba, da quel faggio potrebbe uscire danzando la fatina dei fiori e non è escluso che un genietto s’affacci ammiccando dalle fenditure del castagno antico.
Durante la primavera, il tenero verde degli alberi ha lasciato penetrare luce e calore, così ora il sottobosco è un rigoglio di fiori, muschi, felci, licheni. Accanto ai fiorellini bianchi della fragola comincia già a maturare qualche frutto rosso e rotondo
Fiorellini di prato
Il primo sole primaverile aveva già fatto schiudere le primule e l’elleboro, aveva destato la talpa, il riccio, lo scoiattolo. Il ghiro è stato l’ultimo ad alzarsi, ma piano, piano, con calma.
I genietti del bosco
Poi si sono aperte le pratoline. Mariapia ci racconta la loro leggenda
La leggenda delle pratoline
Quando ancora la coroncina delle pratoline era tutta bianca, la Madonna venne nel bosco per benedire i fiorellini.
La leggenda delle pratoline
Le pratoline, distratte dai loro giochi e dalle loro canzoncine, si attardarono e quando infine giunsero, la Madonna era già passata.
Di vergogna, tutte in schiera,
arrossirono quel dìe d’allora a Primavera
rifioriscono così!
La leggenda delle pratoline
Già col primo timido sole un laborioso fermento attraversa il boschetto. Si costruiscono nuovi nidi e si riparano i vecchi
I genietti del bosco
Sotto le radici degli alberi si snodano le lunghe gallerie che hanno offerto agli animaletti un caldo rifugio durante l’inverno. Ecco uscir fuori la talpa dormigliona che si aggiusta gli occhiali compiaciuta: ah, anche le viole sono sbocciate!
I 12 mesi
Un bel mattino, ai piedi del castagno, due rosse testoline han fatto capolino tra le foglie e l’erbetta.
I due funghetti
Nel boschetto, all’improvviso
sbucan tutti gli abitanti:con un trillo od un sorriso
si avvicinano festanti
Benvenuti! Benvenuti!
Cocchi belli appena nati!Tra una ridda di saluti
i due vengon festeggiati.
I due funghetti
C’è pure la chiocciola, bellissima, che va a spasso con la sua borsetta e il suo foulard.
I due funghetti
Anche la coccinella osserva ammirata dondolandosi leggera sullo stelo del mughetto
I due funghetti
Purtroppo, la bella giornata di sole si guasta perché scoppia un temporale improvviso e, per giunta, un ovolino viene dichiarato matto! L’acquazzone vien giù violento , ma nel boschetto c’è un nuovo motivo per far festa; la pioggia ha disteso il cappello dei fratelli Fungolini: ora si vede ben che entrambi sono sani!
Dopo la pioggia, nella radura riscaldata da un tiepido sole, le farfalle dispiegano le loro ali, gli insetti rassettano gli abiti della festa lisciandoli con le zampette; pare che fiori e foglie siano stati ridipinti con smaglianti colori da un genio benefico
Ed ora il buon Genietto
è in visita al boschetto.Non può sentirsi solo:
ovunque un trillo, un volo.
Guarda che fioritura!
La fragola è matura!
I fiori son sbocciati
splendidi e profumati!
Tutti si preparano a festeggiare fatina Primavera che sostituisce la Madonna nel ruolo di madrina dei fiori
La rosa superba
Avete notato che nelle tavole delle nostre illustratrici, dopo una prima fase che include essenzialmente personaggi della pietà cristiana, subentrano entità che appartengono ad una tradizione più antica? Fate e genietti emergono dal substrato delle credenze popolari. Per la Bohatta erano gli elfi e gli gnomi delle antiche religioni germaniche; per Mariapia sono il “genius loci” e le ninfe delle vecchie religioni italiche. Non sono rare da noi leggende che narrano di veli fluttuanti o di panni stesi ad asciugare dalle fate. Oppure culti di madonne (del Faggio, dell’Acero) apparse nella cornice d’un tronco d’albero, eco in realtà di antiche creature silvestri.
Poco lontano dagli arbusti di nocciolo, Scoiattolino alloggia in una cavità che si apre in alto, nel tronco della vecchia quercia. Il dormiglione sta ancora ronfando anche se il sole è già alto da un pezzo.
Scoiattolino e la sua coda
Lo scorso autunno Scoiattolino ha immagazzinato nella sua dispensa una grande quantità di nocciole e di ghiande, di noci e di faggiole e ha potuto dormire sonni tranquilli per tutto il lungo inverno.
Natale nel bosco
Più in basso, tra radici contorte ricoperte di muschio e licheni, si nasconde una porticina ad arco che chiude la casetta dei leprotti. Mamma Lepre è sempre un po’ in ansia quando i figlioletti son fuori di casa perché nei dintorni s’aggira la volpe. La furbona ha rubato la tana al tasso e vi si è installata coi suoi piccoli.
Scoiattolino e la sua coda
Oh Scoiattolo! Buon giorno!
C’è una volpe, sai, qui attornoChi l’ha vista dice che
Ha un codone al par di te!
La casa dei leprotti è confortevole perché Mamma la tiene sempre ben ordinata; approfitta della buona stagione per far pulizia a fondo e liberarsi delle cose vecchie
L’oca giuliva
La formica non è da meno: spazza e rassetta la sua casetta senza mai stancarsi; ora sta preparando la colazione per la sua numerosa figliolanza.
L’oca giuliva
Dai cespugli di acacia carichi di fiori proviene un ronzio; l’ape è in cerca di nettare e potrà fare un buon bottino. Purchè non si lasci distrarre dai divertimenti dimenticando il lavoro! Come fece l’Ape indisciplinata che venne cacciata senza pietà dalla regina perché aveva fatto ritorno all’alveare a mani vuote. Oggi non insegneremmo questa morale ai bambini: abbiamo il cuore tenero e ci sembra troppo crudele! Ma negli anni Cinquanta andava così.
Dalle siepi di rovo e biancospino si alza il tintillante cinguettio del pettirosso che ha passato tutta la lunga e difficile invernata affrontando mille difficoltà, tra il gelo e la neve.
Il pettirosso
Ormai si sono schiuse le uova degli uccelletti e per mamma e papà è tutto un volare, un affannarsi per portare i vermetti ai piccoli che aspettano pigolando, col becco perennemente spalancato, nei nidi nascosti in alto nel verde, fin dove cresce l’edera e s’avviluppa il convolvolo.
Bruchetto Pirì
Una minuscola fata s’è assopita nella corolla della rosa canina e si lascia cullare dalla brezza.
La fatina Gocciadoro
Purtroppo, con la bella stagione prosperano anche gli insetti nocivi. I maggiolini han deciso di banchettare con le foglie ancora tenere
I genietti del bosco
Tutti gli alberi che spogli
nell’inverno sono statior di teneri germogli
riccamente sono ornati.
Ma insolenti maggiolini,
passeggiando in mezzo ai ramisi diverton, coi dentini
sulle foglie a far ricami
In mezzo alle fronde gli uccelli si danno allora convegno. Fra trilli e cinguettii prendono gli ultimi accordi per muovere guerra ai parassiti delle piante
All’ombra del salice s’allarga uno stagno circondato dai canneti. La luce si riflette sullo specchio d’acqua mentre la brezza che muove le stiance sospinge una barchetta improvvisata. Il genietto accoccolato sulla ninfea va ispezionando il fondo melmoso per allontanare le larve che rosicchiano le radici delle piante acquatiche.
La fatina dei fiori
Lungo le rive del ruscello, dove crescono la menta e la saponaria, si sente uno sciaguattio. Intere famiglie di ranocchi nuotano e saltellano lì attorno. Ranocchietta ha appena lasciato lo stato di girino e, nello splendore della sua verde età, è lusingata di sentirsi corteggiata. Tutta insuperbita, respinge i suoi modesti pretendenti e proclama: ranocchi non voglio!
Ranocchietta cerca uno sposo
Tenetelo a mente:
chi sposerà mesarà solamente
o un principe o un re!
Salvo poi dover subire una cocente delusione e tornare innamorata e pentita dal suo Verdello
Ranocchietta cerca uno sposo
Le storie illustrate da Mariapia col commento in versi di Jolanda Colombini hanno sempre una morale. Ne è un esempio La signora Brucatutto. Questo simpatico bruco è insoddisfatto del vestito col quale deve partecipare alla festa del boschetto. Perciò decide di rubarne uno alla libellula e si pavoneggia davanti allo specchio
La signora bruca tutto
Specchio, specchio…dimmi il vero
Non ti sembro reginella?Specchio, specchio…sii sincero
Non son forse la più bella?
Alla sera la musica di un concertino si diffonde nel boschetto insieme al profumo dei lillà in fiore. E’ stato allestito un rinfresco con meravigliose pere bacate. Che prelibatezza!
La signora bruca tutto
Brucatutto, tradita dalla sua ingordigia, si ritrova a scontare il misfatto con una potente indigestione. L’espressione del musetto è eloquente! Vi prego di notare la minuzia con cui viene rappresentato l’arredo della cameretta; c’è persino il vaso da notte sotto il letto.
La signora bruca tutto
Nella notte, tra i fiori del sambuco si sente un frusciare leggero. E’ il riccio che, a suo volta, si prepara con tutta la famiglia a partire a caccia di animali nocivi
L’istrice, invece, che è sempre nervosa si è recata dal genietto erborista a chiedere un rimedio. In questa stagione comincia a fiorire la camomilla. Genietto ha una grande quantità di piante medicinali: la farfara contro la tosse, la piantaggine per il mal di gola, il dente di leone come antinfiammatorio, il tiglio contro la febbre.
La fatina dei fiori
Sta arrivando l’estate e per i fiorellini è il momento più bello. Smaglianti nei loro vivi colori, si preparano tutti emozionati alla festa dei fiori. Ranuncolo, Papavero, Campanula e Margheritina si specchiano, si lisciano, s’agghindano
La rosa superba
La rosa superba
Coccinella cameriera
è al servizio della schiera.Dammi questo, dammi quello!
Ogni fior vuol esser bello.
La rosa superba
Ma ecco che Rosabella, splendida nel suo sontuoso vestito, avanza nel boschetto e tutta piena di superbia spinge da parte la modesta Margheritina. Verrà punita, perché la fata dei fiori consegnerà proprio al bianco fiorellino il premio destinato alla più bella.
L’immancabile morale ci dice che la festa deve essere un momento di condivisione e che nessuno deve prevaricare sugli altri. Ma c’è un ulteriore insegnamento: Margherita perdona e coinvolge nella gioia finale l’umiliata e vergognosa Rosabella.
La rosa superba
Via non essere triste più
e con noi canta anche tu:
non c’è bella compagnia
senza pace ed armonia
Se vuoi lieto avere il cuore
non serbare mai rancore!
Larga la foglia stretta la via, dite la vostra che ho detto la mia.
Complimenti per il vostro blog.
RispondiEliminaAvrei bisogno di contattarvi per alcune informazioni.
Come posso fare?
In attesa di un vostro riscontro vi ringrazio per i piacevoli momenti che mi avete regalato.
adelegelfi@gmail.com ciao
EliminaCiao! bellissime queste illustrazioni e anche i testi da dove li avete tratti?
RispondiEliminaIl testo è di Lilia, le immagini e le rime sono tolte dai libri illustrati da Mariapia
RispondiEliminaSalve e complimenti per il vostro lavoro. Sto cercando di rintracciare un libro illustrato evidentemente da Maria Pia, deve essere una riedizione degli anni 80, era un cartonato verde e vi eran all'interno tutte queste illustrazioni di questo articolo, ma i testi e le filastrocche era completamente diversi. Avete idea di quale possa essere il titolo? e le edizioni saranno state sempre ed. PIccoli? mi fareste un regalo enorme se ne aveste idea... Grazie il mio indirizzo è annamaria.apra@gmail.com
RispondiEliminaQui prima di ogni immagine c'è il titolo del libro da cui provengono. Negli anni 80 devono aver pubblicato alcuni libri che ne raggruppano 3 o 4 di quelli di allora.forse "arriva la primavera".chiedo a lilia
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